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“Mama Dodori”, 300 metri di via nuova sullo Sugarloaf in Namibia. La prima metá è impegnativa e molto ingaggiata (Fix a 20mt di distanza sul 6a di aderenza), il resto è più rilassante; la lunghezza dei primi due tiri (70 metri ciascuno) è un po’ anomala e, anche se sull’appoggiato, un po’ di tiraggio c’è verso la fine. Tensione e polpacci che fumano… semplicemente indimenticabile.
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La via è stata realizzata in due giorni, perchè il primo giorno, malgrado fossimo nel pieno dell’inverno namibiano, la roccia bolliva e con lei le scarpette: un tiro solo e poi via, a rifugiarci all’ombra; è stata poi completata qualche giorno, dopo attaccando al pomeriggio e scendendo con le frontali, ma con temperature decisamente più accettabili.
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Non c’è avvicinamento, la via parte a due metri dalla macchina e la base della parete è evidente a sinistra dello Spitzkoppe. Servono tre rinvii, friend e dadi inutili, due corde da 70 obbligatorie; soste attrezzate a fix e anello per la calata. Il nome della via viene dalla nostra “canzone di famiglia”, un vecchio non-successo di Dori Ghezzi e De Andrè.
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